La truffa dei diamanti
18 Apr

Ormai è noto che sono cinque le banche coinvolte nella nuovo affaire dei diamanti d’investimento.

Risulta che Intesa san Paolo, Mps, Unicredit, Banco Bpm e Banca Aletti abbiano sollecitato i loro clienti ad investire in diamanti attraverso le società Intermarket Diamond Business e la Diamond Private Investment.

I clienti si presentavano in banca e il funzionario addetto sollecitava l’investimento, alle volte alla presenza di un responsabile della società, visionavano un piccolo diamante, e venivano convinti ad affidarsi a questo bene rifugio di lungo periodo per tutelare il potere d’acquisto della somma utilizzata.

Le cronache ci hanno poi portato a scoprire la truffa e il fallimento della Intermarket Diamond Business dichiarato dal Tribunale di Milano con la sentenza n.41/2019 curatore Maria Grazia Giampieretti.

Cosa fare ora?

Entro l’ 8 marzo i detentori dei diamanti della Intermarket Diamond Business dovranno insinuarsi nello stato passivo del fallimento per ottenere in rivendica le piete custodite dalla società.

La rivendica prevista dall’art.87bis della Legge fallimentare è un istituto particolare che permette di richiedere i beni che già sono in proprietà dei clienti e che sono stati lasciati in deposito presso la Intermarket Diamond Business.

Come fare?

Se formalmente per depositare la domanda presso il curatore non è necessaria l’assistenza dell’avvocato, in questo caso è quantomai consigliabile vista la complessità ed i formalismi richiesti dalla procedura fallimentare.

Il nostro studio è si è già attivato presso la procedura depositando le prime domande ed è pronto ad assistere tutti i risparmiatori truffati. Contattando la segreteria si potrà velocemente richiedere un appuntamento per predisporre tutta la documentazione necessaria al deposito della domanda formale presso la procedura fallimentare a Milano.

E dopo?

Sono possibili i risarcimenti anche attivando una procedura di conciliazione.